Juan Guaidò si ritrova, lunedì, a Bogotà con i suoi alleati del Gruppo di Lima per individuare le misure necessarie a scalzare il presidente venezuelano Nicolas Maduro. All’incontro parteciperà anche il vice presidente degli Stati Uniti Mike Pence. Guaidò, riconosciuto da una cinquantina di paesi quale presidente ad interim del Venezuela ha detto che dovranno essere “valutate tutte le possibili soluzioni” contro Maduro, al potere dal 2013 ma che i suoi oppositori ritengono rieletto in modo fraudolento lo scorso gennaio.
Gli Stati Uniti avevano già alzato i toni, domenica. Il segretario di Stato Mike Pompeo, che non ha escluso l’utilizzo della forza, ha qualificato il dirigente chavista “il peggio del peggio dei tiranni” e ha auspicato che “grazie ai venezuelani i giorni di Maduro sono contati”.
La riunione del Gruppo di Lima dovrebbe quindi adottare “una dichiarazione atta a creare le condizioni per la libertà e la democrazia in Venezuela”. Il gruppo è composto da 14 paesi sudamericani e dal Canada ed è stato voluto per individuare soluzioni per portare “fuori dalla crisi il Venezuela”. Non ha riconosciuto il secondo mandato di Maduro iniziato lo scorso 10 gennaio. Stando a fonti di stampa locali e a indiscrezioni raccolte a Caracas, Guaidò sarebbe intenzionato a chiedere “oltre a pressioni diplomatiche anche l’eventuale uso della forza contro Maduro”. Posizione invisa al presidente peruviano Vizcarra.
ATS/AFP/Swing