Il presidente venezuelano, Nicolas Maduro, ha ordinato giovedì la chiusura "totale ed assoluta" della frontiera con il Brasile a partire dalle 20 (l'una del mattino di venerdì in Svizzera), per evitare "provocazioni" ed "aggressioni" dall'estero.
In una videoconferenza con i massimi comandanti delle Forze Armate venezuelane, Maduro ha detto che sta valutando di adottare la stessa misura di chiusura totale della frontiera anche con la Colombia.
Maduro, è tornato a respingere l'invio di aiuti umanitari verso il suo Paese, sostenendo che gli Usa "hanno offerto 270 tonnellate di cibo marcio e cancerogeno, il che equivale al 6% di quello che distribuiamo ogni giorno attraverso i Clap", il programma statale di distribuzione di alimenti.
La "finta assistenza umanitaria" promessa dall'estero "rappresenta lo 0,14 di quanto distribuito" dai Clap che, solo nel gennaio scorso, ha consegnato più di 9 milioni di scatole di alimenti, il che equivale a 853 tonnellate al giorno. Queste cifre, ha sottolineato Maduro, "polverizzano la menzogna del falso aiuto umanitario".
"Voi credete che Trump voglia aiutare il popolo del Venezuela? No, vuole le nostre ricchezze, il nostro petrolio, e ha inventato questa presunta assistenza umanitaria", ha tuonato Maduro.
Nel frattempo Juan Guaidò, il presidente del Parlamento venezuelano che ha assunto i poteri dell'esecutivo, è partito da Caracas verso lo Stato di Tachira, nell'estremo occidentale del Paese, al confine con la Colombia, dove ha l'intenzione di accogliere l'arrivo degli aiuti umanitari internazionali, sabato prossimo.
ATS/M. Ang.