Il Venezuela vive ore drammatiche anche in questa domenica, con il leader dell'opposizione Juan Guaidò e i suoi simpatizzanti che tentano di far entrare nel Paese gli aiuti umanitari per una popolazione stremata, ma affrontano una dura repressione delle forze dell'ordine, fedeli al governo di Nicolas Maduro. Da Caracas il leader chavista ha ribadito di respingere la "presunta assistenza internazionale" che è in realtà "un intervento imperialista". Tra defezioni di militari venezuelani, camion con gli aiuti che hanno fatto ritorno in Brasile o che sono stati incendiati dalle forze armate fedeli a Maduro al confine con la Colombia, lo scambio di accuse tra Maduro e Guaidò, la situazione rimane estremamente tesa.
Una nave con 200 tonnellate di aiuti umanitari, proveniente da Porto Rico e diretta in Venezuela, è stata costretta a fermarsi dopo che la Marina venezuelana ha minacciato di aprire il fuoco contro l'imbarcazione. Lo riferisce il governatore dell'isola, Ricardo Rossello, su Twitter, sottolineando di aver dato ordine alla nave di "abbandonare l'area temporaneamente per la sicurezza dell'equipaggio e dei giornalisti che si trovano a bordo".
"Rompete le righe": è il monito lanciato da Donald Trump agli ufficiali dell'esercito di Caracas in un comizio a Miami davanti alla comunità di esuli venezuelani. "Non ci sarà alcun tentativo di usare la forza militare per consegnare gli aiuti umanitari al Venezuela” ha invece affermato il consigliere per la sicurezza nazionale USA John Bolton dopo i moniti e le preoccupazioni arrivate dall'Europa.
Dalla TV
Notiziario 09.00 del 24.02.2019 La situazione al confine tra Venezuela e Colombia resta tesa
RSI Info 24.02.2019, 10:56
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