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"Vienna è un obiettivo facile"

La capitale austriaca non aveva attuato sino ad ora misure rigide contro il terrorismo - Le considerazioni di un esperto e la testimonianza di un ticinese

  • 3 novembre 2020, 16:38
  • 22 novembre, 18:14
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Le considerazioni dell'esperto austriaco

Telegiornale 03.11.2020, 13:30

Di: TG/AlesS 

L’attacco avvenuto lunedì sera nel centro di Vienna in diversi luoghi della città ha riportato nuovamente in primo piano in Europa la paura legata all’estremismo islamico.

Le prime avvisaglie si sono palesate nelle scorse settimane in Francia, dove un professore è stato decapitato vicino a Parigi e recentemente a Nizza, dove tre persone sono morte.

Nicolas Stockhammer è un esperto di terrorismo dell’Università di Vienna e afferma che già durante il primo lockdown dovuto alla pandemia, sui canali degli estremisti si incitava all’azione, ma le recenti polemiche sulle vignette di Charlie Hebdo hanno dato nuovo impeto a questa propaganda.

Ma perché colpire proprio la capitale austriaca? Secondo Stockhammer perché “Vienna è un obiettivo relativamente facile, se confrontata ad altre metropoli europee, siccome fino ad ora non ha attuato misure antiterrorismo così rigide. Si può immaginare quindi che reti e organizzazioni terroristiche conoscano questa situazione. Inoltre, l’Austria, in proporzione alla popolazione, è il quarto paese per densità di foreign fighters che sono stati in Siria e in Iraq.

Oltre a ciò, l’esperto vede un legame con gli attentati avvenuti in Francia nel 2015, ossia contro la sede di Charlie Hebdo e al Bataclan, dove i protagonisti, come in questo caso hanno usato armi pesanti.

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Vienna, la testimonianza di un ticinese

Telegiornale 03.11.2020, 13:30

La testimonianza di un ticinese

Max Borg si trova a Vienna da una settimana per lavoro e ieri sera, mentre erano in corso gli attacchi, era al cinema: "Ero al cinema, siccome da oggi entrava in vigore il lockdown. Il film è iniziato alle 20.30 e alle 22.00 il personale del cinema ci ha detto di rimanere ai nostri posti e poi di non lasciare l’edificio in attesa di aggiornamenti. Dentro al cinema seguivamo quello che stava succedendo attraverso il telegiornale. Siamo tutti ancora tutti un po’ scossi. Ora ci hanno consigliato di stare casa".

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