Aprendo domenica il 20° Congresso del Partito comunista cinese (PCC) a Pechino, il leader cinese Xi Jinping in un discorso ha posto l'accento su due temi cardine come la questione di Taiwan e la lotta al coronavirus. L'evento in corso nella capitale cinese dovrebbe affidargli tra una settimana uno storico terzo mandato alla guida del Paese. Salvo improbabili sorprese, questa sua "incoronazione" - che dovrebbe aver luogo il 23 ottobre, il giorno dopo la fine del Congresso - farà di Xi Jinping il più potente dirigente cinese dai tempi del fondatore del regime Mao Tse-tung.
La Cina, la vita di Xi Jinping e il conflitto con Taiwan
RSI Info 14.10.2022, 19:42
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Arrivato sul podio tra un fragoroso applauso, Xi Jinping, 69 anni, ha fatto il punto sugli ultimi cinque anni per più di un'ora e mezza e ha illustrato in dettaglio la tabella di marcia per il prossimo quinquennio davanti ai circa 2'300 delegati riunitisi nell'immenso Palazzo del Popolo situato sulla Piazza Tienanmen a Pechino.
L'uomo forte del Governo cinese non ha usato mezzi termini durante il suo discorso d'apertura. Ha infatti rimarcato che il suo Paese cercherà di riunificare Taiwan pacificamente, ma "non rinuncerà mai all'uso della forza", se necessario. "Lavoreremo con la massima sincerità e i maggiori sforzi per la pacifica riunificazione di Taiwan, ma non rinunceremo mai all'uso della forza e ci riserviamo la possibilità di prendere tutte le misure necessarie", ha affermato Xi. Pechino considera lo Stato insulare parte integrante del proprio territorio e ribadisce costantemente l'intenzione di riunificarlo alla "madrepatria".
"La risoluzione della questione di Taiwan è affare del popolo cinese e deve essere risolta dal solo popolo cinese", ha insistito domenica Xi Jinping. “La riunificazione della patria deve essere realizzata e sarà realizzata”, ha aggiunto, condannando qualsiasi “separatismo e ingerenza straniera” in questa vicenda.
Xi Jinping ha anche salutato la transizione di Hong Kong "dal caos alla governance" con l'imposizione di una legge sulla sicurezza nazionale nel 2020 che ha tagliato fuori le voci dissidenti nel territorio. "La situazione a Hong Kong ha raggiunto un'importante transizione dal caos alla governance", ha affermato.
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