Tre anni dopo l'apparizione del coronavirus proprio sul suo territorio, la Cina sta vivendo un momento particolarmente difficile. L'abbandono il 7 dicembre della strategia del "zero Covid" che aveva protetto finora la popolazione ha fatto esplodere il numero di contagi e decessi, ospedali e obitori sono pieni. Tuttavia "la luce della speranza è davanti a noi", ha assicurato il presidente Xi Jinping tenendo sabato il suo discorso televisivo trasmesso in occasione del passaggio al nuovo anno.
"La prevenzione e il controllo dell'epidemia sono entrati in una nuova fase", ha dichiarato Xi, riconoscendo che il momento "è difficile". L'8 gennaio i cinesi potranno riprendere a viaggiare anche all'estero, rientrando in patria senza quarantena. Numerosi Paesi - ma non la Svizzera - hanno già adottato provvedimenti, introducendo in particolare test all'ingresso. L'OMS ha chiesto a Pechino di condividere dati affidabili sulla diffusione del virus, perché quelli attuali sottostimano ampiamente la gravità della situazione.
RG 12.30 del 31.12.2022 - Il servizio di Naima Chicherio
RSI Info 31.12.2022, 14:18
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Il presidente - da poco confermato per un terzo mandato quinquennale - ha celebrato i successi ottenuti nel 2022 dal suo Paese, nella produzione agricola e nella lotta alla povertà come nell'accogliere i Giochi olimpici invernali, concentrandosi solo alla fine sui problemi e sulle sfide. Riconoscendo che il "mondo non è in pace", ha garantito che Pechino continuerà a operare "per la pace e lo sviluppo" e a restare "dalla parte giusta della storia".
La Cina non ha aderito alle sanzioni adottate contro la Russia per il conflitto in Ucraina e anzi ha criticato la loro adozione. Fin qui ha ribadito la sua amicizia nei confronti di Mosca.