A Zaporizhzhia c'è il rischio di una "fuoriuscita di sostanze radioattive". L'allarme sulla centrale più grande d'Europa, lanciato dalla società nazionale ucraina Energoatom, segna un nuovo preoccupante passaggio nel conflitto. D'altra parte, a chiarire cosa stia veramente accadendo a Zaporizhzhia ormai da tempo sotto il controllo del Cremlino, potrà essere solo la missione dell'Agenzia per l'energia atomica (AIEA). O almeno così auspica la comunità internazionale, che nelle ultime ore ha infittito i contatti.
E se in attesa della missione dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA) si assiste ad un crescendo dello scambio d'accuse tra Mosca e Kiev per i ripetuti bombardamenti nella zona dell'impianto, il portavoce del ministero della Difesa russo, Igor Konashenkov, ha subito minimizzato: "I livelli delle radiazioni restano normali".
Il direttore generale dell'Agenzia, l'argentino Rafael Mariano Grossi, sarà personalmente alla testa dell'equipe di ispettori attesa nell'infrastruttura nei primi giorni della prossima settimana. Nel team, composto da altri 13 esperti, ci saranno rappresentanti di Polonia, Lituania, Serbia, Cina, Albania, Francia, Italia, Giordania, Messico e Macedonia del Nord. Non saranno invece rappresentati Stati Uniti e Gran Bretagna, secondo quanto scrive il New York Times. Tra i punti centrali dell'indagine: stabilire le eventuali conseguenze della temporanea disconnessione della centrale dalla rete di alimentazione elettrica dei giorni scorsi - la prima in 40 anni - ed eventuali danneggiamenti per i bombardamenti.