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Zelensky a Ramstein non ottiene quanto voleva

Il presidente ucraino era al meeting dei Paesi sostenitori dell’Ucraina, ma le sue richieste per più armi e il sì all’uso “libero” di quelle a lungo raggio in Russia non hanno ottenuto riscontri

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Notiziario 14.00 del 06.09.2024

Notiziario 06.09.2024, 14:00

  • Keystone
Di: AFP/Reuters/EnCa

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha chiesto ai suoi alleati riuniti venerdì in Germania “più armi” e il permesso di usarle per colpire anche il territorio russo, in un momento in cui Mosca sta intensificando i suoi devastanti bombardamenti e ha lanciato un’offensiva sul fronte orientale che le ha permesso di guadagnare terreno.

Tuttavia, venerdì le forze ucraine hanno riconquistato alcune posizioni nel Donbass e nell’Oblast di Kharkiv: I soldati di Kiev hanno infatti riconquistato parte dei villaggi di New York e Nelipivka nel Donetsk, liberando truppe accerchiate, e recuperando posizioni conquistate di recente dai russi a nord di Lyptsi (Oblast di Kharkiv). Ma la pressione dei militari di Mosca è sempre massiccia a est.

“Abbiamo bisogno di più armi per respingere le forze russe dal nostro Paese, in particolare nella regione di Donetsk, a est”, ha dichiarato il leader ucraino all’apertura di una riunione dei sostenitori internazionali di Kiev presso la base aerea statunitense di Ramstein, nella Germania occidentale.

“Il mondo dispone di sufficienti sistemi di difesa aerea per garantire che il terrore di Mosca non abbia alcun risultato”, ha dichiarato, mentre l’Ucraina è stata sottoposta a micidiali bombardamenti russi per diversi giorni, tra cui il recente bombardamento di un istituto militare a Poltava, nel centro del Paese, che ha ucciso almeno 55 persone e l’attacco alla metropoli di Leopoli, non lontana dal confine polacco, che è costato la vita a sette civili., tra cui una madre con le tre figlie tra i 7 e i 21 anni.

Zelensky ha inoltre ribadito la sua richiesta di poter utilizzare le armi a lungo raggio fornite dai suoi partner “non solo sul territorio ucraino occupato, ma anche su quello russo”. Tuttavia, l’amministrazione Biden, temendo le minacce nucleari giunte dal Cremlino, ha già ribadito il suo diniego a tale eventualità, mentre finora dagli alleati europei non si sono avuti riscontri favorevoli.

Interrogato a Ramstein, il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius ha dichiarato che la posizione di Berlino a questo proposito è rimasta invariata.

Dal canto suo, il segretario alla Difesa statunitense Lloyd Austin ha annunciato un nuovo, limitato, pacchetto di aiuti militari all’Ucraina da 250 milioni di dollari che “aumenterà le capacità utili a soddisfare le mutevoli esigenze dell’Ucraina. Mosca sta continuando la sua offensiva nell’Ucraina orientale, in particolare intorno a Pokrovsk. Putin sta riposizionando le sue truppe a Kursk. Il Cremlino continua a bombardare le città ucraine e ad attaccare i civili ucraini. È uno scandalo”, ha dichiarato Austin all’apertura dell’incontro.

Venerdì mattina Londra ha annunciato un contratto da 162 milioni di sterline (190 milioni di franchi) per la fornitura di 650 missili leggeri multiruolo a corto raggio che possono essere lanciati da diverse piattaforme terrestri, marittime e aeree, mentre mercoledì la Germania ha confermato che avrebbe consegnato otto sistemi di difesa aerea Iris-T SLM e nove del modello correlato Iris-T SLS entro il 2025, oltre a quelli già forniti. A ciò si aggiungono dodici obici pesanti Panzerhaubitze 2000 e 77 carri armati Leopard prima serie, in sinergia con Paesi Bassi e Danimarca.

RG 12.30 del 06.09.2024 - Il servizio di Stefano Grazioli

RSI Info 06.09.2024, 14:27

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