La terra conobbe la sua ultima estinzione di massa al tempo dei dinosauri. Oggi, a 65 milioni di anni di distanza da quell'evento, stiamo per vivere la sesta estinzione di massa. A sostenerlo, in uno studio pubblicato dalla rivista Science Advance, un team di studiosi delle università di Princeton, Standford e California-Berkeley. Guidati da Gerardo Ceballos gli studiosi affermano senza mezzi termini che le attività umane stanno conducendo a velocità inaudita a una perdita di biodiversità tale che l'estinzione di massa può già considerarsi iniziata.
La notizia sta rimbalzando dalla rivista specializzata ai giornali di tutto il mondo. C'è chi minimizza, chi approfondisce, chi riferisce.
Già un anno fa BBC e Huffington Post - particolarmente attenti ai temi ambientali - avevano diffuso questo video
Una visita al sito dell'IUCN (Unione internazionale per la conservazione della natura) e alla sua Lista rossa delle specie minacciate può aiutare a capire ancor meglio il problema. E a chi sorgesse il sospetto che, qui da noi, in Svizzera, le cose vanno meglio, ricordiamo il dato che compare nell'home page dell'Ufficio federale dell'ambiente alla voce "animali": "Almeno il 40 per cento delle specie animali presenti in Svizzera è minacciato. A detenere il triste primato sono i rettili e gli anfibi". Ultimo aggiornamento: 19 febbraio 2015.
Lo studio di Science Advance è pubblico dal 19 giugno. Cosa possono fare gli umani? "Per evitare una vera sesta estinzione di massa - vi si legge - è necessario un rapido e intenso sforzo per salvaguardare le specie minacciate e limitare i fattori che li mettono a rischio, come la perdita dell’habitat, l'eccessivo sfruttamento a fini economici e il cambiamento climatico (...)". Quel che è certo è che "la finestra di tempo per evitare tale catastrofe si sta rapidamente chiudendo”.
m.c.
LO STUDIO (in inglese) Accelerated modern human–induced species losses: Entering the sixth mass extinction