I tempi cambiano. E nell'ambito della tecnologia anche molte velocemente. Se una volta si diceva che i videogiochi fanno male, oggi si pensa l'esatto contrario: non solo fanno bene alla salute perché aiutano a tenere il cervello attivo, ma possono pure rappresentare un'opportunità e una fonte di reddito.
La categoria dei gamer non è più considerata una nicchia di emarginati, ma una vera e propria forza che sta trainando l’economia mondiale. E la crescita del fenomeno è anche sintomatica di come stia cambiando la società: per tanti giovani, un gioco di agilità mentale, ormai cattura l’interesse più degli sport fisici tradizionali.
I primi tornei di e-sport sono stati organizzati negli anni ‘80: il segmento di mercato era secondario, ma iniziava quella che si sarebbe presto trasformata in un'irresistibile ascesa. Si giocava negli scantinati e nelle soffitte, ma già allora gli esperti del settore vedevano l’immenso potenziale che si nascondeva dietro agli schermi dei computer. Oggi il gaming è una potenza mondiale del peso di 15 miliardi di dollari. Ogni anno escono nuovi giochi. Nascono squadre e tornei in tutto il mondo. E anche il Ticino ora si è affacciato al professionismo nel settore.
Goskilla è un team professionistico di e-sports nato due anni fa e nel marzo di quest'anno si è trasferito dall'Italia a Lugano. E' una squadra attiva a livello competitivo con diversi team su titoli come Rainbow Six e League of legends. "Stiamo ottenendo risultati importanti", ci dice il fondatore Edoardo Russo. "Siamo ad un livello medio-alto: i giocatori guadagnano da 500 ai 1'500 euro al mese. Abbiamo giocatori sparsi in tutta Europa. Ed in futuro - conclude - l'obiettivo è quello di avere anche dei gamer in Ticino".