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Denunciare la mafia che c'è

La giornalista Amalia De Simone ha raccontato anche fuori dall'Italia il ruolo delle mafie in ambito di devastazione ambientale e “terre dei fuochi”

  • 29 gennaio 2020, 07:07
  • 22 novembre, 20:11
04:45

Su la testa (1) - Storia di Amalia

RSI/Massimo Lauria 29.01.2020, 06:45

“Vale la pena raccontare qual è l'infiltrazione mafiosa negli altri paesi europei, dove spesso si pensa che la mafia non esista solo perché non spara e non crea allarme sociale. E invece è proprio lì che si trovano i soldi delle mafie, è lì che si inquina l'economia: ce ne si accorgerà tra qualche anno, quando cominceranno a mancare le opportunità anche in questi paesi, come è già successo in Italia, per colpa dei colletti bianchi mafiosi”.

Amalia De Simone, videoreporter investigativa, racconta quanto è difficile per i giornalisti europei raccontare il radicamento delle mafie nei propri paesi; un articolo può valere una querela e una richiesta di risarcimento milionario, da parte di imprenditori legati alla criminalità organizzata. E questo perché all'estero non esiste il reato di associazione mafiosa e manca una legislazione internazionale in questo senso.

Con le sue inchieste, la giornalista italiana, ha raccontato anche fuori dallo stivale le molte “terre dei fuochi” e il ruolo delle mafie nella devastazione ambientale, attraverso, lo smaltimento illecito di rifiuti. Quello degli scarti industriali abusivi è il primo settore economico per volume d'affari, realizzato grazie alla connivenza di multinazionali europee e imprese italiane.

Massimo Lauria

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