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Dodici anni fa, un'altra Kabul

Ferdinando Buono, nel settembre 2009, fu coinvolto con altri commilitoni in un attentato kamikaze all'aeroporto. Vi morirono sei suoi compagni

  • 25 agosto 2021, 09:56
  • 20 novembre, 19:48
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Non dimentico il nostro sacrificio

RSI/Lorenzo Giroffi 25.08.2021, 07:45

2009-2021, l'aeroporto è sempre quello di Kabul. Gli occhi di Ferdinando guardano fisso il cellulare. Ci sono i video della fuga delle persone, la richiesta d'aiuto ai convogli militari dei giorni scorsi.

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Nuove tensioni in Afghanistan

Telegiornale 21.08.2021, 22:00

Tutto ciò fa piombare l'ex militare della Folgore nell'Afghanistan che lui ha conosciuto, sempre in quell'aerporto, quando saltò in aria un kamikaze.

Ferdinando Buono è stato coinvolto nell'attentato alle truppe italiane a Kabul nel settembre del 2009. Persero la vita sei militari, lui rimase ferito, tenendo tra le braccia il suo commilitone mutilato. La sua vita è cambiata per gli incubi che continua ad avere. A causa delle cure psichiatriche ha dovuto lasciare la divisa, congedato per una mansione civile. Gli manca il suo lavoro e addirittura vorrebbe tornare a Kabul.

Da qualche anno tatua per dimenticare, perché il disegno gli mette negli occhi altro rispetto ai flash dei commilitoni morti e dei suoi giorni in missione. Le news martellanti degli ultimi giorni però hanno rimesso Kabul sulla bocca di tutti. Amici, conoscenti e parenti, suo malgrado, gli chiedono conto di un posto che non riconosce più neanche nei nemici che ha combattuto. "I talebani che oggi guardo in televisione sono diversi, più astuti, più preparati". Intanto Ferdinando continua a dormire solo due ore a notte e pensa che sia stato un gran peccato il recente abbandono. "Il nostro, lì, non è stato tempo sprecato. Nessuno voleva i talebani tra le persone incontrate e noi abbiamo permesso un tempo di sorrisi".

Lorenzo Giroffi

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