L'8 marzo si avvicina, ma già ieri, 5 marzo, circa 4000 persone hanno preso parte all’annuale manifestazione femminista che si svolge a Varsavia. Il corteo, denominato “Manifa”, è partito alle due del pomeriggio e ha percorso le vie più centrali della capitale polacca per poi fermarsi a Plac Defilad da dove era partito.
Molti gli slogan e i cartelli colorati: “Il mio corpo è una mia scelta”, “L’emancipazione non si conquista alle urne, ma con il cuore”, “Chi e perché decide per le donne?”, “Fermiamo la violenza dei potenti”, “ So cucinare, ma anche fare la rivoluzione”. La protesta era rivolta contro tutti gli abusi: fisici, economici, mentali e sessuali. Il dissenso è apartitico e le poche bandiere che sventolano sono quelle colorate del mondo LGBTQ. Il tema più sentito riguarda la recente legge anti aborto che limita il diritto delle donne alla contraccezione e che prevede l’utilizzo della “pillola del giorno dopo” solo dopo prescrizione medica.
Tra i manifestanti uomini e donne di tutte le età, ma anche bambini. Nonostante il bel tempo alcune ragazze sfoggiavano quegli ombrelli ormai divenuti simbolo di protesta contro l’attuale governo. Il tutto è stato accompagnato dal suono dei tamburi e dei fischietti. Alcuni esponenti del gruppo Pro-Life, anti abortisti, hanno srotolato in prossimità del corteo degli striscioni che riproducevano grosse fotografie di bambini morti. Grazie alla massiccia presenza delle forze dell’ordine non ci sono stati incidenti tra le due parti.
Giuseppe Maritati