Gli era parsa una scelta strana. A Don non andava a genio che Derek volesse andare al New College di Sarasota, in Florida. Era un college liberale.
Ma non aveva dubbi sui principi del figlio. Era convinto che avrebbe sparso il verbo del nazionalismo bianco in quella Gomorra di multiculturalismo: "Se qualcuno finirà per essere influenzato... beh saranno gli altri!", aveva pensato.
Era la prima volta che Derek viveva da solo, a sole tre ore da casa sua, dall’altra parte dello Stato. Anzi, dall’altra parte del suo mondo. Lo capì frequentando un corso introduttivo sulla diversità.
Capì in quel momento che avrebbe dovuto tenere per sé le sue opinioni e tutto il resto. Con quel sorriso bonario, i capelli rossi e la chitarra, non avrebbe avuto difficoltà a farsi degli amici. Ma avrebbe raccontato solo in un secondo momento la sua battaglia per contrastare il genocidio dei bianchi, assediati da razze spurie e manipolatrici: neri, ispanici, ebrei.
Al College Derek conduceva così una doppia vita. L’attività a favore del movimento fuori; l’anonimo trantran dello studente di storia medievale dentro il campus.
Tutto filava liscio, fino a quando un imprevedibile scherzo del destino lo costringerà a fare i conti con se stesso, la sua provenienza, la sua scomoda ambiguità. Derek dovrà suo malgrado affrontare quello stesso odio che la sua ideologia aveva dispensato ad altri.
Diventerà il reietto dell’università. Ma non per tutti. Un invito inaspettato, folle, sarà la svolta di un destino che sembrava segnato.
Alessandro Chiara