2793 bombolette spray, 642 litri di pittura, 17 artisti, 12 muri, 30 giorni, 28 volontari in un quartiere di Genova. E ora, sulla piazza del mercato rionale, uno striscione ci informa che siamo nel "quartiere della street art”.
A ovest del centro storico, il quartiere di Certosa è stato separato a lungo dalla città per via del crollo di Ponte Morandi il 14 agosto 2018. In parallelo con i lavori del cantiere del nuovo ponte, “On the wall” (che nel frattempo sta preparando una seconda edizione) ha colorato alcuni palazzi e molte saracinesche. Si tratta di un progetto di rigenerazione urbana, promosso dall’associazione Linkinart e dal Comune, che ha trasformato Certosa in una sorta di galleria d’arte a cielo aperto a pochi passi dal progetto di Renzo Piano che ha “ricucito” l’autostrada che “sorvola” Genova. La street art diventa così uno strumento di animazione sociale capace di andare oltre l’esperienza estetica coinvolgendo cittadini, società civile e amministratori in una riflessione sulla qualità degli spazi e delle relazioni. Il viaggio di Oltrelenews alla scoperta della “vita sotto il ponte” proprio quando la seconda ondata della pandemia sembra minacciare di nuovo la quotidianità. Dal 28 settembre, infatti, è prevista la quarantena per chiunque arriva in Svizzera dalla Liguria.
Checchino Antonini - Massimo Lauria