Ogni conflitto ha il suo museo (splendido, ad esempio, quello dedicato alla Seconda Guerra Mondiale a Kiev). Adesso anche il conflitto del Donbass ha un suo museo. Si trova a Dnipro, ex centro aerospaziale sovietico, città storicamente e culturalmente legata a Mosca.
Dnipro fu fondata dai russi nel 1783 con il nome di Ekaterinoslav, "la gloria di Caterina", un omaggio all'imperatrice Caterina II. Dopo l'intervento di Mosca nel Donbass le cose sono cambiate: gli oligarchi locali e i maggiori rappresentanti politici della città si sono schierati con Kiev. Tra loro, il più famoso è Igor Kolomoyskyi, esponente di spicco della comunità ebraica e patron della locale squadra di calcio, il Dnipro footbal club. Kolomoyskyi è stato anche uno dei maggiori sostenitori finanziari dei battaglioni di volontari Dnipro, Aidar, Azov e Donbass.
Il museo dell'Ato (Anti Terrorism Operation) ha aperto i battenti lo scorso gennaio e oggi è mèta di visitatori da tutto il Paese. Un luogo dove portare scolaresche e soldati o visitare chi non c'è più cercando il suo nome sul “muro degli eroi”. Dal 19 maggio 2016 la città, secondo la legge ucraina sulla decomunistizzazione, ha cambiato il nome da Dnipropetrovsk a Dnipro.
Cristiano Tinazzi