"Con il volere di Allah, farò questa moschea a Taksim. Piazza Taksim è un simbolo, ma non della nostra identità". Era il 1994 e Recep Tayyip Erdoğan, da pochi mesi sindaco di Istanbul, prometteva ai suoi elettori di erigere un luogo di culto islamico nella piazza emblema della Turchia laica e repubblicana. Quasi 25 anni dopo, alla vigilia del cruciale voto anticipato di oggi, 24 giugno, il suo ‘sogno’ sta per avverarsi. Alla grande moschea mancano solo gli ultimi ritocchi. L’inaugurazione è prevista entro fine anno: un perfetto spot elettorale della ‘nuova Turchia’ che Erdoğan vuole continuare a guidare.
La bandiera e la moschea: la nuova Turchia
Le moschee di Erdoğan - Uno dei sei minareti della moschea di Çamlıca
Se a Taksim conta la posizione, non è da meno quella della moschea di Çamlıca, costata 5 anni di lavori e oltre 40 milioni di dollari. Inerpicata su una delle colline più alte di Istanbul per essere visibile da tutta la città, eguaglia con i suoi 6 minareti la ‘Moschea Blu’ del sultano Ahmet, nel solco del ‘neoottomanismo’ di Erdoğan. Una grandeur imperiale riflessa anche dalle dimensioni: capace di ospitare 60mila fedeli, sarà la più grande del Paese.
Cristoforo Spinella
I nostri reportage: La Turchia verso il voto