Tamponi, mascherine, strumenti monouso e costumi di scena individuali per il cast, app per il tracciamento, ritiri monacali come per le squadre di calcio. E, ancora, scene riscritte per schivare il contagio. È in corso, in Italia, una piccola corsa al set, ma è scandita dai protocolli anticovid. L’industria del cinema sta vivendo un’estate senza festival, con poche arene e senza nuovi progetti. Le sale potrebbero aprire, ma spesso non lo fanno perché non ci sono film nuovi di cassetta a garantire gli incassi. E’ quello che raccontano a Rsi News, uno sceneggiatore, una giovane attrice (nel cast di "Favolacce" *) e un critico cinematografico da Roma, luogo di produzione e set tra i più importanti del mondo.
Quel grande set chiamato Roma
La tendenza è mondiale. Negli USA, nei week end di giugno, gli incassi dei cinema, drive-in compresi, non hanno superato i 4 milioni di dollari mentre l’anno prima superavano i 200. Continua, inesorabile, la colonizzazione da parte delle grandi piattaforme dello streaming. Gli addetti ai lavori sperano che i nuovi blockbuster, annunciati per agosto (come Tenet di Christopher Nolan), possano dare una boccata di ossigeno al settore. Ma i processi messi in atto dalla pandemia avranno un impatto su produzione e distribuzione non solo di tipo editoriale e logistico. Forse nulla sarà come prima. E il great lockdown, a sua volta, diventerà narrazione, siamo tutti in un limbo fra cronaca ad immaginario.
Checchino Antonini - Massimo Lauria
QUALCOSA SU FAVOLACCE
* Favolacce di Fabio e Damiano D'Innocenzo, film coprodotto da Amka Films e RSI, dopo essere stato insignito a Berlino dell'Orso d'argento per la miglior sceneggiatura è stato protagonista anche alla 74esima edizione dei Nastri d'argento. In una cerimonia resa anomala dalle disposizioni di distanziamento sociale e svoltasi nel ricordo di Ennio Morricone, l'opera seconda dei fratelli D'Innocenzo, si è infatti vista assegnare ben cinque Nastri d'argento, tra cui quello più ambito per il miglior film. Le altre categorie per cui il film si è aggiudicato il riconoscimento sono: migliore sceneggiatura, migliore fotografia, migliori costumi e miglior produttore. Cinque riconoscimenti importanti per l'ultima opera prodotta da Tiziana Soudani, mancata improvvisamente all'inizio di quest'anno. A margine della cerimonia i due registi hanno definito il loro film come una mosca bianca nel cinema italiano e si sono detti felici di avere trovato dei produttori disposti a rischiare. (Red. MM)