Sono passati solo pochi mesi da quando grida di giubilo si sono levate da varie sale di conferenza stampa in India, il paese che ospita oltre il 60 per cento delle tigri dell’intero pianeta. Il felino sarebbe in deciso aumento. Le autorità avrebbero contato che da 1411 tigri nel 2010, si è passati a 2226 nel 2014.
Come vengono contate, però, le tigri? Una rete di 9735 videocamere è stata installata in tutte le riserve naturali del paese. Queste hanno catturato le immagini delle tigri di passaggio e identificato, usando l’inequivocabile tema delle strisce che differiscono da animale e animale, che non si tratti della stessa tigre. Ovviamente, non tutte le tigri sono passate davanti alle videocamere. Dopo un certo numero, gli esperti hanno fatto una stima. Anche valutando altri segni come la presenza di impronte, di escrementi e di prede uccise.
Va meglio, ma... non si canti vittoria
La stima, comuque, è senz’altro positiva. Ma non c’è spazio per cantare vittoria. Basta guardare all’immagine globale: in 100 anni, il numero delle tigri è sceso del 93% e il territorio da loro occupato del 97%.
Anche se si moltiplicano le riserve, in India, in realtà si stanno solo “rinominando” aree che già erano territorio delle tigri, solamente non si chiamavano “riserve”. Invece di affibbiare più chilometri quadrati agli animali, si continua a ritagliare aree come isole, scollegate le une dalle altre, e vi si “importano” esemplari da altre riserve, sperando che si riproducano. La necessità comune a tutti i grandi mammiferi di mescolare i geni e mantenere sana la specie viene a cadere, con la presenza di interruzioni, strade, ferrovie, scavi minerari e la pressante presenza dell’urbanizzazione.
L’India è il paese piu’ popoloso del mondo, contiene la stessa popolazione di tutta l’Africa. Si vuole spingere una crescita economica a due cifre, e per questo c’è bisogno di infrastrutture, industrie, città, collegamenti, minerali. Le due persone intervistate in questo servizio cercano di disegnare la complessa situazione della tigre, inclusa la questione del turismo. Vigilano perché l’India non si appropri dell’immagine della tigre come una bandiera per nascondere, in realtà, una continua erosione dell’habitat naturale. Per esempio, nella riserva di Panna in Andra Pradesh, una delle più vaste e importanti, è stato approvato il progetto di costruire una canalizzazione di tre grandi fiumi, con una gigantesca diga, che verrebbe eretta proprio al centro della riserva, dove le tigri si abbeverano. Per anni, lavori pesanti sconvolgeranno questo delicato habitat, e alla fine, il territorio verrà spezzettato in diverse porzioni, separate tra loro. Per mescolare gli animali, serviranno pesanti interventi dei veterinari. La natura, sarà come ingabbiata in un grande zoo, non libera di attivare i suoi meccanismi e i suoi flussi.
Chiara Reid