Gesticolo quindi parlo. Ovvero come trasformare una peculiarità italiana - per alcuni intemperanza, per altri divertente eccentricità - in una professione. Da Caltanissetta (Sicilia) all’Australia, in cattedra o sul palco, ormai da anni Luca Vullo insegna la comunicazione non verbale, tipicità italiana. Un vero linguaggio, con una propria grammatica.
Un po’ divulgazione scientifica, ma anche spettacolo, “La voce del Corpo” è il suo primo show teatrale, di cui è autore, regista e protagonista. E nel quale affronta anche il tema dell’intelligenza emotiva, che consente di comprendere le emozioni proprie e degli altri. Nel suo futuro immediato c’è anche un libro, e un nuovo spettacolo, “Io al tuo posto”, sui disturbi specifici di apprendimento. Comunicare è interagire, un interscambio di segni e/o suoni. Un codice da ri-conoscere e rispettare, che facilita la comprensione. Ma non immune da equivoci e imbarazzi, perché lo stesso gesto, in contesti e culture differenti, può assumere significati persino opposti.
Lorenzo Amuso