Il modello, in Europa, erano le “radio pirata’” che trasmettevano da battelli itineranti, a largo del Regno Unito, del Belgio e della Danimarca, dando voce al nascente movimento giovanile degli anni Sessanta, ma dalla metà degli anni Settanta, è l’Italia a osservare una vera e propria esplosione radiofonica.
Sulla scia di Radio Milano International (ora R101), che nel 1975 trasmette su un furgone in movimento nel capoluogo meneghino per sfuggire ai controlli della Polizia postale, altre stazioni aprono in tutta la penisola, nonostante la RAI detenga ancora il monopolio sulle frequenze. Nascono emittenti politiche come Radio Alice, espressione dell’Autonomia di Bologna, o prettamente musicali come Radio Elle, progenitrice romana del network di Radio Luna.
Dopo una serie di multe e chiusure, è la Corte Costituzionale, con una sentenza del luglio 1976, a liberalizzare le frequenze. Nel giro di un anno, nascono oltre mille stazioni e in Italia, come radio estera, comincia a trasmettere anche la Radio Svizzera italiana (altre radio estere sono Radio Capodistria e Radio Montecarlo). Tra le emittenti libere italiane che trasmettono in Ticino c’è Radio Campione 103, creatura sperimentale di alcuni dipendenti del casinò di Campione d'Italia, che per anni diletterà migliaia di ascoltatori ticinesi.
Gilberto Mastromatteo - Daniela Sala - Giacomo Zandonini