Il turismo post-Covid? A Napoli sarà lento. Come lo era nel 1700.
Il Coronavirus ci obbliga a ripensare le nostre abitudini. A Napoli, dopo un decennio di boom negli investimenti e nel numero di turisti, con una crescita di visitatori del 117% dal 2010 al 2019, si è deciso di cambiare. Stop alle presenze massive nei siti culturali, maggiore distanziamento fisico e rigorosa organizzazione dei gruppi. In altre parole, meno turisti e più tempo a disposizione.
“Una sorta di ritorno al Grand Tour del 1700 – spiega Susy Martire, presidente delle guide turistiche della Campania – quando gli aristocratici facevano tappa a Napoli e ci rimanevano per parecchio tempo per godere a pieno delle bellezze e della vita culturale della città”.
“Un turismo nuovo – aggiunge il professor Stefano Consiglio – che dovrà salvaguardare l’autenticità del centro antico (il più esteso d’Europa e patrimonio Unesco dal 1995, ndr) e portare i visitatori anche fuori dai classici percorsi turistici battuti fino a prima dell’emergenza Covid”.
Mario Messina