Oltre la News

Le Sarajevo unite dallo sport

Viaggio nella Bosnia Erzegovina a venticinque anni da una guerra che ha lasciato pesanti strascichi nella vita di molti (1)

  • 6 luglio 2017, 07:47
  • Oggi, 05:08
03:09

Sarajevo Est, tra passato e futuro - di Matteo Tacconi

RSI Info 06.07.2017, 07:30

  • ©Matteo Tacconi

Aprile 1992. A pochi chilometri da noi inizia l’assedio di Sarajevo, il più lungo della storia contemporanea. L’esercito serbo-bosniaco avrebbe infatti tenuto sotto scacco la capitale della Bosnia Erzegovina per più di tre anni.

Partendo da oggi e per i prossimi giovedì, con una serie di quattro puntate cercheremo di capire come, a venticinque anni da quegli eventi, che segnarono tra l’altro il ritorno della guerra in Europa, Sarajevo e la sua gente siano cambiate, ma soprattutto in che misura l’eco del conflitto condiziona ancora le vicende della città.

Iniziamo oggi parlando di Sarajevo Est, un lembo della città che, a partire dal termine del conflitto, ha acquisito autonomia amministrativa. Ci vivono 64'000 persone, quasi tutte serbe. Molte di queste persone si sono stabilite qui da zone a maggioranza musulmana, compresa la Sarajevo storica, così come i musulmani hanno abbandonato le aree del paese a prevalenza serba. Il peso della guerra ha distrutto la promiscuità culturale che prima del 1992 connotava la Bosnia Erzegovina.

Per quanto diverse, e per quanto il passato sia ingombrante, Sarajevo e Sarajevo Est riescono a parlarsi. Nel 2019, addirittura, organizzeranno congiuntamente l’edizione invernale del Festival olimpico giovanile. Gli impianti saranno quelli delle Olimpiadi invernali del 1984, uno dei momenti più alti della storia sarajevese.

Matteo Tacconi

Correlati

Ti potrebbe interessare