"Dopo aver passato quasi 40 anni nella cura del singolo malato ero intrigato dal capire come si poteva essere utili alla collettività e ho fatto 8 anni in Gran Consiglio e altri 8 in Municipio. Quindi ho deciso di lasciare, perché l'esperienza politica mi è sembrata sufficiente. E perché mi è sembrato di essere riuscito a dare quello che avevo in mente di dare".
Per Roberto Malacrida si chiude un ciclo. E oggi, con l’approssimarsi dell'addio all’attività politica attiva, il municipale socialista di Bellinzona traccia un bilancio del suo operato, guardando in particolare a questo ultimo anno in più, inizialmente non calcolato.
"Per la scuola - prosegue il capodicastero educazione e cultura - è stata una sfida di grande interesse che ha mostrato tutto il valore dei nostri docenti e direttori: hanno saputo offrire il massimo, anche quando c'era la chiusura della scuola e si è dunque dovuto compensare con l'insegnamento a domicilio. I docenti sono andati a casa di chi non era ben attrezzato da un punto di vista digitale. Uno sforzo, questo, che mi ha commosso".
"Con il virus le differenze sociali si sono ampliate - aggiunge - e il Covid ci ha ricordato quanto è importante la solidarietà". "Una società, soprattutto quando le cose non vanno bene, deve assolutamente essere solidale", prosegue. "Naturalmente però la solidarietà non è necessariamente infinita. E quindi è molto importante che la pandemia e gli isolamenti abbiano un termine. Perché altrimenti, piano, piano, anche i rapporti sociali possono logorarsi. Ed in definitiva, quello che si è imparato, si finisce per perderlo".
Joe Pieracci