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Muro contro muro

Inquilini da una parte, proprietari dall'altra: un difficile confronto sui canoni d'affitto e sul diritto di locazione

  • 1 maggio 2018, 08:02
  • 23 novembre, 01:44
04:53

Inquilini e proprietari a confronto

RSI/Alex Ricordi - Fabio Salmina 01.05.2018, 07:30

  • rsi

Che il dialogo fra inquilini e proprietari non sia spesso fra i più facili, già si sapeva. Ma negli ultimi tempi i toni del confronto sembrano anche divenuti più accesi. E con posizioni più distanti, non solo sui costi delle pigioni, ma anche su altri aspetti del diritto di locazione.

Marina Carobbio Guscetti e Marco Chiesa: posizioni a confronto sull'attuale dialettica fra inquilini e proprietari

Marina Carobbio Guscetti e Marco Chiesa: posizioni a confronto sull'attuale dialettica fra inquilini e proprietari

  • keystone

Non usa mezzi termini
Marina Carobbio Guscetti. La vicepresidente nazionale dell'ASI, l'
Associazione svizzera degli inquilini, parla anzi di "
un vero e proprio attacco ai diritti degli inquilini, da parte delle associazioni dei proprietari" di immobili. Lo scorso marzo, con l'obiettivo di "preservare la pace nel mercato dell'alloggio", l'ASI ha depositato a Berna una petizione corredata da quasi 20'000 sottoscrizioni. Il documento prende di mira 9 atti parlamentari "
che vogliono mettere in discussione la già minima protezione dei diritti degli inquilini", sostiene la consigliera nazionale.

Pigioni iniziali e diritto di contestazione

Particolarmente contestata è un'iniziativa parlamentare presentata da Hans Egloff (UDC/ZH), consigliere nazionale e presidente dell'Associazione svizzera dei proprietari fondiari (APF). Tale proposta punta ad una revisione, in nome del principio di buona fede, del diritto a contestare la liceità di una pigione iniziale quando il suo ammontare appare ingiustificato.

L'ASI vi ravvisa un tentativo di sopprimere del tutto tale diritto. "Mal si capisce", sottolinea Carobbio Guscetti, "perchè un inquilino non debba poter contestare delle pigioni abusive: ossia pigioni troppo alte, rispetto a costi di manutenzione e miglioria che evidentemente, possiamo capire, possono invece avere un effetto sugli affitti".

Hans Egloff: consigliere nazionale, presidente dell'Associazione dei proprietari fondiari e promotore di una proposta di legge duramente contestata dagli inquilini

Hans Egloff: consigliere nazionale, presidente dell'Associazione dei proprietari fondiari e promotore di una proposta di legge duramente contestata dagli inquilini

  • keystone

Rilievi, che la controparte respinge al mittente. "
L'iniziativa Egloff prevede che ci sia ancora un diritto alla contestazione, ma che sia anche basato su uno stato di necessità personale e famigliare", replica
Marco Chiesa nella sua qualità di presidente della sezione ticinese dell'APF. "
Altrimenti perdiamo quella che è la certezza del diritto: un contratto legalmente firmato dalle due parti non potrebbe mai dirsi concluso e si presterebbe ad abusi di diritto".

Battaglia sul formulario per le pigioni

Ma il confronto fra inquilini e proprietari si consuma anche intorno all'ipotesi di introdurre in tutta la Svizzera, come già in 7 cantoni, un formulario obbligatorio per rendere noto, all'inizio di una locazione, l'ammontare della pigione pagata dall'inquilino precedente. L'ipotesi, già esclusa a livello federale dalle Camere con una non entrata in materia, è stata bocciata anche in Ticino, lo scorso gennaio, dalla maggioranza del Gran Consiglio.

L'ASI tuttavia non demorde e ha così lanciato un'iniziativa cantonale. Il formulario, secondo Carobbio Guscetti, "permette più trasparenza ma ha anche un effetto calmiere sul mercato, poichè evidentemente certi proprietari non avranno la tendenza ad aumentare senza alcuna giustificazione gli affitti".

L'Associazione inquilini ha avviato la raccolta firme per un'iniziativa popolare in Ticino

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  • ASI

Secondo Marco Chiesa, invece, si tratta di uno strumento che porterebbe ad una inutile burocratizzazione del sistema. "
In verità la cosa importante è che ci sia un diritto. E l'inquilino ha diritto già oggi, secondo l'articolo 256 del Codice delle obbligazioni, a venire a conoscenza dell'ammontare della pigione concordata con il precedente inquilino". Quella dei sostenitori del formulario "
è quindi una battaglia senza senso", afferma il consigliere nazionale.

Tassi e riduzioni delle pigioni

Intanto, sempre in materia di pigioni, il tasso di riferimento calcolato per i canoni è passato dal 3,5% di una decina di anni fa all'1,5% corrente. Un'importante diminuzione "che è andata a vantaggio dei proprietari degli immobili, ma che non ha avuto ripercussioni sugli affitti", osserva Carobbio Guscetti. L'ASI continua quindi a esortare gli inquilini affinchè esercitino il loro diritto a chiedere una riduzione delle pigioni. "Pensiamo che una parte degli inquilini sia riuscita a ottenerla. Purtroppo tanti oggi hanno ancora paura: paura di ricevere poi una disdetta, di non trovare un appartamento, se fanno queste richieste".

Il calo del tasso ipotecario di riferimento legittima gli inquilini a richiedere una riduzione delle pigioni

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Per parte sua l'APF assicura di aver consigliato vivamente ai propri associati di analizzare, pigione per pigione, le condizioni per le riduzioni degli affitti. Il tasso di riferimento, tuttavia, è solo "
un elemento che contribuisce alla creazione di una pigione", puntualizza Marco Chiesa. L'importo, aggiunge, va quindi stabilito anche in funzione di altri aspetti, come "
i lavori di miglioria per il bene locato, il reddito di quartiere", che è legato all'ubicazione dell'immobile e quello che può essere "
un reddito legalmente percepibile da parte del proprietario immobiliare".

I costi delle migliorie energetiche

La Strategia energetica 2050, approvata da popolo e cantoni quasi esattamente un anno fa, prevede anche interventi obbligatori negli edifici al fine di assicurarne l'efficienza energetica. Ma per quanto concerne gli immobili in affitto, su chi ricadranno i costi dei lavori? L'ASI teme ripercussioni per gli inquilini e mette le mani avanti. "Il rischio c'è", afferma Carobbio Guscetti, osservando che "se è vero che delle migliorie energetiche fanno ad esempio diminuire i costi del riscaldamento anche per gli inquilini, d'altra parte esse aumentano anche il valore di un immobile". Emergono quindi vantaggi anche per i proprietari e, di conseguenza, "non si possono addossare questi costi interamente sulle spalle degli inquilini", conclude la vicepresidente nazionale dell'ASI.

Strategia energetica 2050 e costi per il risanamento degli immobili. Un tema aperto, che inizia già a dividere proprietari e inquilini

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Dal versante dei proprietari non sembrano però giungere segnali molto concilianti. La Strategia energetica 2050 "
evidentemente comporterà un costo: alcuni avevano detto che sarebbe stato alto, altri invece che sarà irrisorio e con grandissimi benefici", rileva Marco Chiesa. Quanto alle migliorie energetiche, "
noi stiamo alla finestra, nel senso che quello che bisognerà fare lo si farà. Credo però che sia piuttosto evidente poter ragionare sul fatto che in prospettiva i costi aumenteranno. E quindi ci sarà un ribaltamento degli oneri anche sugli affitti, a seguito di questi tipi di ammodernamenti", preconizza il consigliere nazionale.

Fra inquilini e proprietari, insomma, si delinea un ulteriore fronte aperto. Sempre sullo sfondo di interessi contrastanti e di un dialogo che, in generale, continua a risultare problematico.

Alex Ricordi

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