Adnan Yahya è il primo imam ecologista della Giordania. Sfidando le resistenze alla modernità e gli stereotipi sulla tecnologia che dovrebbe stare lontana dalla spiritualità, ha piazzato un sistema di 140 pannelli solari sui tetti a terrazza della moschea di cui è guida, la Hamdan al-Qarra nella capitale Amman.
E ha fatto un affare: i 140 pannelli solari producono una media di 44KW al giorno e illuminano due piani di moschea, azionando 50 condizionatori, 35 ventilatori, 100 luci e un ascensore. Il tutto per una spesa irrisoria: un massimo di 13 dinari giordani al mese, mentre la bolletta della luce precedente oscillava sempre intorno ai 20mila dollari l’anno. L’imam è entusiasta: adesso che può risparmiare destina molte più risorse ad attività caritatevoli e può anche lasciare illuminata la “sua” moschea tutta la notte. Il suo entusiasmo è stato tale da avere spinto tutti gli altri imam a fare lo stesso perché “l’energia solare è dono di Allah”. In 380 lo hanno seguito, con l’approvazione del governo giordano che ha appena varato un piano nazionale: entro il 2020 più del 20% dell'energia prodotta nel Paese sarà rigorosamente Ecogreen.
Laura Silvia Battaglia