Primo maggio, festa dei lavoratori. Anche al tempo del coronavirus. Anche per chi al momento non svolge la sua professione. Come ad esempio lo chef Silvio Germann. Da alcune settimane è impegnato nella raccolta di asparagi a Fläsch, nei Grigioni. Un lavoro ben diverso.
Assieme a lui una quarantina di persone si sono annunciate alla fattoria di Christian Risch per dare una mano. “Un aiuto essenziale”, ci dice. Senza, “non ce l’avremmo mai fatta a raccogliere gli asparagi e gestire al tempo stesso l’azienda agricola”.
Circa la metà dei suoi collaboratori provengono dalla ristorazione; che potrà riaprire i battenti l’11 maggio. E Risch teme ora di non trovare abbastanza aiutanti per continuare la raccolta.
“Le aziende saranno di nuovo confrontate con diverse sfide”, sottolinea il vicedirettore dell’Unione dei produttori di verdura svizzera, Markus Waber. “Gli agricoltori possono però provare a sfruttare i loro giri di conoscenze, cercando di reclutare manodopera dall’estero”. Forze lavoro, che secondo Waber hanno il permesso di arrivare in Svizzera per lavorare nel settore primario.
Annalisa De Vecchi