Il generale Sarhat Qader è uno degli uomini più conosciuti d'Iraq. Una fama conquistata grazie alle sue gesta sui campi di battaglia e alla sua lotta senza quartiere al terrorismo tanto da essere divenuto, nel 2014, il soggetto di un documentario della Bbc.
Qader - soprannominato da amici e nemici, "Il leone di Kirkuk” - a sentire le miriadi di racconti sulle sue gesta, sembra quasi un essere immortale. Scampato alla morte ben quattordici volte, ha la fama di essere un uomo di ferro con un coraggio senza eguali che non lascia mai i suoi uomini da soli al fronte. Come quella volta che con un manipolo di poliziotti, respinse per un'intera notte un attacco compiuto da decine di militanti dell'autoproclamato Stato islamico (IS).
Nel suo ufficio, le cui pareti sono così piene di menzioni e decorazioni da non avere più uno spazio libero, il generale sorride mentre scambia due chiacchiere con i suoi attendenti. Un sorriso che si tramuta in uno sguardo duro e implacabile quando si trova di fronte prigionieri dell'IS che interroga, personalmente, uno ad uno. Lo sguardo feroce del "leone di Kirkuk".
Cristiano Tinazzi