Erano un gruppo di writers e hanno cambiato il volto di Sofia, una sera di giugno del 2011. Si chiamano Destructive Creation. In comune hanno la passione per le bombolette spray e per l'arte di strada. Il “pezzo” della vita lo hanno fatto la notte del 17 giugno di sette anni fa. Era da un po' che studiavano i soldati di bronzo del monumento all'Armata rossa, il memoriale sovietico della liberazione della città, avvenuta nel 1944 e celebrata dieci anni più tardi in cemento e metallo.
Nel giro di venti minuti il gruppo di nove soldati sovietici si è trasformato in un colorato manipolo di altrettanti supereroi americani. I più conosciuti protagonisti dei fumetti della Marvel, come Superman, Capitan America, Wonder Woman, Robin, The Mask, Wolverine e Joker. Ma anche alcuni intrusi, come Ronald Mc Donald's e Babbo Natale. In calce una scritta: “Al passo con i tempi”.
Un potente intervento artistico che con ironia ha osato profanare gli intoccabili simulacri del vecchio regime sovietico. L'azione ha letteralmente risvegliato Sofia. In poche ore, il monumento è divenuto il luogo più fotografato di Bulgaria. Sono iniziati i dibattiti, sono state stampate magliette con l'effigie dei nuovi eroi di Sofia. Ma non si è fatta attendere una protesta formale da parte dell'Ambasciata russa. La notte del 21 giugno il monumento è stato ripulito.
I tanti volti dell'Armata russa a Sofia
Da allora, quei soldati di bronzo sono diventati una sorta di bacheca a cielo aperto, cui affidare denunce di ogni tipo, con la vernice spray. Dalle maschere dell'Anonymous Guy Fawkes, ai cappucci colorati delle Pussy Riot, comparsi sui volti dei soldati il 17 agosto del 2012, per protestare contro l'arresto delle perfomer russe. Il 21 agosto dell'anno successivo il monumento è divenuto rosa, in ricordo della primavera di Praga e del celebre carrarmato dipinto da David Cerny. Infine, nel 2014, le statue hanno indossato i colori della bandiera Ucraina, dopo l'attacco russo in Crimea. “Questo è il monumento alla liberazione della città – spiega uno dei writer, rigorosamente a volto coperto – ma anche noi, con questa azione, abbiamo liberato Sofia”.
Gilberto Mastromatteo - Massimo Lauria