Prosegue il nostro viaggio tra le innovazioni tecnologiche presentate al Nano World Fair di New York, l'evento che ogni anno trasforma un capannone di Brooklyn nel centro pulsante del futuro tecnologico che verrà. Di scena, oggi, le stampanti 3D dimensione famiglia.
Se chiedete ad un esperto venditore quello che oggi giorno fa veramente la differenza negli acquisti digitali, la risposta che otterrete è una sola: la personalizzazione. Cerchiamo una mensola per la nostra cucina, ma non ci accontentiamo del modello offerto online. Vogliamo cambiare il colore, il materiale, la lunghezza: nell'èra digitale la customizzazione è tutto. Ecco perché anche un colosso della stampa in 3D come Lulzbot, una delle aziende che per prime ha investito nel settore, lancia il suo primo modello ultra-economico pensato per l'uso domestico.
Si chiama Lulzbot Mini, costa 1'250 dollari e punta ad entrare nelle case di oltre 2 milioni di americani nei prossimi 15 anni. Di strada ce n'è ancora tanta da percorrere, specie nelle interfacce hardware che sono ancora troppo rigide e rudimentali per sperare di raggiungere un mercato di massa. Tuttavia l'idea alla base del progetto resta geniale: perché acquistare un oggetto dalla grande distribuzione quando posso crearlo direttamente a casa esattamente come lo desidero? Inoltre Lulzbot punta anche sul senso ambientalista dei consumatori 2.0: stampare in casa significa minori emissioni di gas tossici, mezzi di trasporto sulle strade, ecc.
Per stampare una spazzola per capelli servono però 24 ore di tempo. Forse un po' troppe se si pensa che Amazon punta, entro il 2019, a lanciare consegne lampo entro l'ora dall'acquisto. Quel che è certo è che lla differenza nel campo della stampa 3D domestica potrebbe farla un cambio di tendenza generale nel sistema dei consumi.
Riccardo Ferraris