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"Tempo pieno e paga da stage"

Syndicom denuncia: "Crescono in Ticino le offerte al limite della legalità, con stipendi anche sotto i 1'000 franchi al mese"

  • 5 febbraio 2018, 06:54
  • 23 novembre, 03:01
04:31

Lavori sottopagati, camuffati da stage

RSI/Lino Bini 05.02.2018, 07:00

Devi lavorare a tempo pieno, rigorosamente in modo autonomo e indipendente. Devi saper svolgere più mansioni, dalla gestione dei clienti alla vendita, passando per il marketing e la cura dei canali social. Se sei flessibile, in grado di sopportare carichi di responsabilità importanti e automunito è meglio, visto che dovrai muoverti sul territorio cantonale. Il tutto, per un rimborso spese di poche centinaia di franchi al mese e a tempo determinato. Questa, in sintesi, è l'ultima tendenza che sta emergendo sul fronte delle offerte degli impieghi in Ticino, dalla dubbia legalità.

"Complice il non facile momento congiunturale, sempre più imprenditori senza scrupoli propongono a sud delle Alpi contratti farsa, con stipendi da fame", denuncia Nicola Morellato ai microfoni della RSI. "Sono annunci che appaiono sovente sui portali online il mattino e spariscono la sera, per non lasciare tracce. Giusto il tempo di pescare soprattutto nel mare dei frontalieri, alla ricerca di un impiego", sottolinea il sindacalista di Syndicom, che aggiunge: "Tra le ultime segnalazioni sulle quali stiamo lavorando ne figura una pure del Locarno Festival: stagista graphic designer a mille franchi al mese. È bene precisarlo: non bisogna fare di tutta un'erba un fascio, ci sono proposte dalle quali è meglio stare lontani e altre oneste...".

"Comprensibile il dubbio, ma la nostra offerta non ha nulla a che vedere con quelle che il sindacato denuncia", precisa dal canto suo Raphaël Brunschwig, direttore operativo della rassegna cinematografica del Locarnese. "Noi ci rivolgiamo agli studenti o a chi ha concluso da poco il percorso formativo. Tra un giovane della CSIA e un frontaliere già formato noi privilegiamo lo studente...", aggiunge.

La nostra attenzione è massima, ribadisce dal canto suo Morellato, che non nasconde preoccupazione per il fenomeno: "Informarsi, chiedere e, soprattutto, consultare i sindacati in caso di dubbio sono le parole chiave per evitare spiacevoli sorprese o brutte esperienze lavorative. Meglio segnalare e denunciare eventuali offerte di lavoro dubbie... meglio un controllo in più". Guarda il video in apertura.

Lino Bini

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