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Zurigo ha una nuova attrazione

Il Museo nazionale apre la nuova sede; ma non è il solo grande progetto del panorama museale nazionale

  • 29 luglio 2016, 06:12
  • 5 settembre 2023, 10:56
Sostanza storica e architettura contemporanea sono unite dai materiali.

Sostanza storica e architettura contemporanea sono unite dai materiali.

  • ©Keystone

L’ampliamento dell’edificio ottocentesco che ospita il Museo nazionale è stato un percorso ad ostacoli. Con la selezione del progetto vincitore, avvenuta nel 2002, è iniziata la battaglia degli oppositori: la nuova ala è tacciata di gigantismo, irriverenza verso la struttura storica, ma soprattutto va ad occupare una parte del Platzspitz. Dopo gli anni bui, in cui la scena aperta della droga si concentrava tristamente in questo parco, da quasi vent’anni, l’oasi verde è di nuovo aperta alla popolazione.

Percorso a ostacoli

Con referendum e ricorsi diverse associazioni hanno cercato di fermare il progetto federale. Eppure il popolo, sia cittadino che del Canton Zurigo, ha accettato con solide maggioranze i rispettivi crediti e i tribunali non hanno ritenuto gli argomenti ricevibili.

Dopo dieci anni d’attesa, nel 2012, è quindi stata posata la prima pietra. Con una mostra dedicata al Rinascimento il nuovo edificio dalle particolari forme geometriche che evocano le guglie neogotiche dell’edificio storico, viene aperto al pubblico.

Zurigo ha quindi una nuova attrazione, 6'000 metri quadrati di superficie espositiva da dedicare al dialogo fra presente e passato del paese. Completano l’opera delle sale per conferenze, un auditorio e un ristorante. Il museo zurighese diventa così anche un centro polifunzionale a due passi dalla stazione centrale.

Grandi progetti per l'arte e la memoria

La corsa al progetto più prestigioso

Il connubio fra architettura d’avanguardia e multifunzionalità è una ricetta ormai consolidata. Apripista è stato il KKL di Lucerna, disegnato dall’architetto francese Jean Nouvel. Dal 1998, sotto il grande tetto a baldacchino sono riuniti un auditorio dall’acustica straordinaria, il Museo d’arte cantonale e il centro congressuale.

La Mecca dell’arte e della cultura nazionale rimane però Basilea: ben 35 istituzioni contribuiscono alla ricca offerta di livello internazionale. Nel 1996 è stato inaugurato il Museo dedicato a Jean Tinguely, firmato da Mario Botta. Solo un anno dopo, il commerciante d’arte Ernst Beyeler dava alla sua collezione fissa dimora; un edificio disegnato da Renzo Piano. Pochi mesi fa, in aprile, è stato inaugurato anche l’ampliamento del Museo d’arte.

Un po’ ovunque si è costruito: Lugano ha da pochi mesi il suo LAC, Coira un Museo d’arte grigione nuovo di zecca. Ma non ovunque si segue la linea: in febbraio il popolo ginevrino ha detto no ad un progetto di Jean Nouvel per ampliare il Museo d’arte e storia (MAH).

Dove si osa, però, la ricetta sembra funzionare. Lo testimoniano le statistiche dell’associazione nazionale dei musei AMS: nel 2006 gli oltre 1'000 musei svizzeri registravano poco più di 15 milioni di visitatori; nel 2014 erano già 21 milioni. Fra le istituzioni più visitate ci sono appunto i grandi musei che uniscono architettura d’avanguardia e un programma d’alto livello.

Il cantiere del Museo nazionale (Telegiornale 21.01.16)

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Daniele Papacella

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