In un mondo fratturato, il CERN può giocare un ruolo fondamentale nell’unire i popoli: la scienza è universale e unificante, secondo quanto ha affermato Fabiola Gianotti, la direttrice del più grande laboratorio di fisica delle particelle, parlando nell’aula magna dell’Università della Basilicata.
Per quanto riguarda il futuro dell’istituzione ginevrina, la studiosa italiana ha dichiarato che i prossimi due anni verranno impiegati per migliorare l’attuale catena di acceleratori, che diventerà ancora più potente dal 2021.
L’obbiettivo è continuare a esplorare la ricerca fondamentale, cercando di dare risposte ad alcune domande sulla materia oscura e sull’antimateria.
ANSA/dg