L'Homo sapiens ritrova le sue origini grazie alla scoperta dei fossili più antichi della nostra specie. Risalgono a 300'000 anni fa, e oltre a far slittare indietro di 100'000 anni la sua data di nascita, dimostrano anche che era un viaggiatore. Sono stati trovati in Marocco, vicino a utensili e ossa di animali, e hanno permesso di ricostruire la dieta dei primi Sapiens, che era a base di carne di gazzella e uova di struzzo.
A indicarlo sono due ricerche coordinate dall'Istituto Max Planck di antropologia evolutiva di Lipsia, pubblicate sulla rivista Nature. Oltre a carne di gazzella, zebra, gnu, e uova di struzzo, il menu di questi antenati dell'uomo comprendeva anche molluschi di acqua dolce, istrici, lepri, tartarughe e serpenti.
Ma non sono solo queste le novità emerse dai ritrovamenti fatti in Marocco. Tra i fossili ritrovati nel sito di Jebel Irhoud, noto dagli anni '60, ci sono diverse ossa umane, tra cui denti, una parte di cranio e una mandibola, appartenenti complessivamente a cinque individui. L'analisi condotta con la risonanza a elettroni, dal gruppo guidato da Jean-Jacques Hublin, ha identificato le loro caratteristiche principali, mostrandone la corrispondenza con quelle dei primi uomini, e che rappresentano la prima fase evolutiva dei Sapiens.
ATS/Swing