Gli internauti devono acconsentire esplicitamente alla presenza di tracciatori come i cosiddetti "cookies" quando visitano una pagina online. Il sito non può accontentarsi di offrire loro una casellina già vistata, presumendo che chi non toglie il visto accetta che le informazioni che lo riguardano vengano captate. Lo ha sentenziato martedì la Corte di giustizia dell'UE, pronunciandosi su un caso riguardante la società tedesca Planet49, che proponeva giochi promozionali in rete.
La decisione conferma di fatto il regolamento generale europeo sulla protezione dei dati varato il 25 maggio del 2018, che imponeva proprio un "consenso esplicito e positivo" sia per l'utilizzo dei "cookies" che per la possibilità data a terzi di accedervi.
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