Impennata dell'app di messaggistica Telegram dopo la notizia della modifica di WhatsApp ai suoi termini sulla privacy a partire dall'8 febbraio, che non interesserà però l'Europa dove vige dal 2018 il Gdpr, il regolamento europeo sulla protezione dei dati personali. Telegram ha registrato 25 milioni di nuovi utenti nelle ultime 72 ore, ha dichiarato il suo fondatore, nato in Russia, Pavel Durov.
"Nonostante l'obbligo di accettare i nuovi termini del servizio non ci sarà un aumento della condivisione di dati tra società diverse né alcun genere di cambiamento significativo", spiega all'ANSA Ernesto Belisario, avvocato esperto in diritto delle tecnologie che sottolinea come "alcuni dati già venivano condivisi tra WhatsApp e Facebook, come ad esempio la mail con cui gli utenti si registrano al servizio o le informazioni sul dispositivo da cui viene usata l'app. Whatsapp ha chiesto agli utenti di accettare i nuovi termini di servizio e non di prestare un nuovo consenso privacy, una prassi frequente", sottolinea.