Il fatto che gli elettrodomestici si rompano poco dopo la scadenza della garanzia non è dovuto al caso o alla sfortuna. A dimostrarlo giungono anche i primi dati di una ricerca condotta in Germania dall'Ufficio federale dell'ambiente su richiesta del Governo per appurare se i produttori diminuiscano deliberatamente la durata di vita dei loro apparecchi (la cosiddetta "obsolescenza programmata").
A rimetterci non è solo l’ambiente, ma anche i consumatori. L'usura pianificata costa ai compratori miliardi di euro l’anno.
Fino agli anni Settanta l’aspettativa di vita di un elettrodomestico (lavatrici, lavastoviglie, forni, asciugacapelli, frigoriferi, robot da cucina ecc.) era di 10-20 anni, mentre oggi è di ben lunga inferiore. Una tendenza che trova conferma nell'analisi tedesca mettendo a confronto la durata di vita media degli apparecchi nel 2004 e nel 2012-2013.
Inoltre l'impossibilità di trovare i pezzi di ricambio e il costo delle riparazioni inducono sempre più i consumatori a buttare gli apparecchi e a comprare uno nuovo. Dieci anni fa il 70% dei tedeschi faceva riparare la sua lavatrice difettosa. Nel frattempo la percentuale è scesa al 25%.
Per contrastare il fenomeno dell'obsolescenza programma un po' in tutto il mondo sono nati dei gruppi per favorire le riparazioni direttamente da parte dei consumatori. In Italia, ad esempio, è attiva l'associazione "Basta un seme" che, come spiega alla RSI Luca Tarable, organizza dei "Restart party". Si tratta di appuntamenti durante i quali i presenti (membri dell'associazione e consumatori) tentano insieme di trovare la soluzione più economica (dall'autoriparazione alla scelta del professionista più indicadto) per rimettere in sesto gli elettrodomestici.
Diem/RG
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RG 12.30 del 02/03/15: la corrispondenza di Walter Rahue
RSI Info 02.03.2015, 13:26
RG 12.30 del 02/03/15: le considerazioni di Luca Tarable dell'associazione Basta un seme
RSI Info 02.03.2015, 13:27