Un mummia egizia vecchia di oltre 5'500 anni (datazione confermata dopo le analisi di DNA e sostanze di imbalsamazione) è stata recentemente scoperta da alcuni ricercatori di Università italiane, britanniche e australiane, al Museo egizio di Torino. Il ritrovamento certifica che il processo di mummificazione è più antico di quanto sinora pensato.
Una generosa dose di olio vegetale (sostituibile con grasso animale), qualche pezzetto di resina di conifera riscaldata, estratti di piante aromatiche e una manciata di zucchero vegetale: questa la ricetta per conservare i corpi mummificati e riportata da uno studio pubblicato sul Journal of Archaeological Science.
Gli antichi egizi, che credevano nella resurrezione e nella vita eterna, usavano mummificare i corpi prima di tumularli nelle tombe con tutto quello che sarebbe servito nell’aldilà. I corpi dei defunti venivano "essiccati" al sole e nella sabbia del deserto prima di essere imbalsamati. L’utilizzo della speciale ricetta per la mummificazione apparve, almeno si credeva fino ad oggi, circa 2'400 anni avanti Cristo. Ora però la scoperta della mummia "torinese" cambia le carte in tavola portando l’inizio dell’imbalsamazione dei corpi a molte centinaia di anni prima di quanto pensato sino ad oggi.
ATS/AFP/Swing