Dieci anni dopo l’inizio della campagna internazionale per salvare la foresta pluviale, che ha portato a risultati concreti, in Amazzonia la deforestazione è tornata a crescere, "complice" un Governo, quello brasiliano di Michel Temer, che sembra aver allentato vincoli e controlli. Nell'ultimo anno è stata rasa al suolo un'area di oltre 8’000 chilometri quadrati, distrutta per far posto ai campi coltivati.
Di questo passo, avvertono gli ambientalisti, sarà impossibile per Brasilia rispettare gli impegni presi per l'accordo di Parigi sul clima.
Di fronte a una situazione allarmante anche a livello globale, con l'Amazzonia che gioca un ruolo chiave nel togliere la CO2 dall'atmosfera e arginare così il cambiamento climatico, la Norvegia ha preso una posizione netta. Il primo ministro Erna Solberg ha lanciato un avvertimento: se non porrà un freno alla deforestazione, il Paese scandinavo quest'anno chiuderà i cordoni della borsa e non verserà più 1,1 miliardi di dollari elargiti dal 2008 al fondo per proteggere il polmone verde del Pianeta.
ATS/ANSA/Swing