Ricercatori dell'Empa hanno elaborato un rivestimento protettivo in cellulosa a partire da scarti vegetali per la frutta e la verdura
Questo imballaggio è ricavato dai residui (bucce, noccioli, polpa) di frutta e verdura pressate, indica il Laboratorio federale di prova dei materiali e di ricerca, che ha intrapreso questo studio su incarico di un grande dettagliante. Gli esiti sono incoraggianti, visto che la frutta e la verdura coperte con questo strato protettivo restano fresche più a lungo: sperimentazioni con le banane, ad esempio, hanno mostrato che la loro durata di conservazione è stata prolungata di oltre una settimana.
Il nuovo rivestimento descritto da un responsabile dell'Empa (video in inglese)
L'obiettivo, come sottolineato da uno dei responsabili dell'Empa, consiste nel riuscire a rimpiazzare in futuro molti imballaggi derivati dal petrolio. Finora i residui utilizzati per questo rivestimento, che sarà testato e perfezionato nei prossimi due anni, venivano smaltiti direttamente nei campi o in impianti per biogas.