Svizzera

“Abbattere i lupi? Non si rispetta la volontà popolare”

Gli ambientalisti contro la modifica approvata dal Consiglio federale - Pro Natura: “L’ordinanza è arbitraria e imprecisa. Il numero di animali da allevamento predati è in calo”

  • 1 novembre 2023, 20:33
  • 9 novembre 2023, 07:34
02:02

Abbattimento preventivo, le critiche degli ambientalisti

Telegiornale 01.11.2023, 20:28

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Di: TG/ATS/RSI Info 

Da dicembre i cantoni potranno abbattere i lupi preventivamente, prima che facciano dei danni. Lo ha deciso il Consiglio Federale, dando maggiore margine di manovra ai cantoni. Per il Governo c’è urgenza di agire perché i lupi - oggi 300 - sarebbero troppi. La decisione del Consiglio Federale, però, non soddisfa chiaramente gli ambientalisti, che vedono nelle misure proposte da Albert Rösti un margine di discrezionalità troppo grande. Un pacchetto che non rispetterebbe la volontà popolare e lo stato di animale protetto del lupo. 

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SEIDISERA del 01.11.2023: la nuova ordinanza sul lupo

RSI Info 06.11.2023, 11:22

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Pro Natura è, accanto al WWF, l’organizzazione più importante per la protezione della natura in Svizzera e la sua responsabile del dossier lupo, Sara Wehrli, è seriamente preoccupata per la decisione presa a Berna: “Per noi l’ordinanza permette troppo. Gli strumenti già presenti nella legge sono indiscussi, mentre queste aggiunte non hanno né una base scientifica, né democratica. Così la popolazione di un animale protetto può essere ridotta anche del 70%”.

Secondo Pro Natura, il Consiglio federale ha lavorato in modo ideologico e non scientifico: “L’ordinanza è arbitraria e imprecisa: In primo luogo non si capisce su quali fatti sia basato il calcolo della popolazione necessaria al mantenimento della specie, e poi c’è un altro aspetto fondamentale: il numero di animali da allevamento predati è in calo, benché il numero di lupi sia in aumento, questo vuol dire che le misure adottate servono”.

Pro Natura ricorda che una regolazione degli effettivi è già possibile, anche con il regime attuale e che solo nel settembre del 2020 la maggioranza del popolo aveva bocciato una revisione della legge che andava nella stessa direzione delle misure presentate oggi. Ora è però difficile intervenire: “Adesso la palla passa ai cantoni e speriamo che utilizzino il margine di manovra con coscienza e con misura. Affinché si possa mantenere la popolazioni di lupi in Svizzera e al contempo migliorare la coesistenza con l’uomo”, dice Sara Wehrli.

Contro l’ordinanza non si può lanciare un referendum o fare ricorso. Le organizzazioni ambientaliste devono limitarsi a osservare la situazione.

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Berna vuole ridurre il numero di lupi

Telegiornale 01.11.2023, 20:28

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Le reazioni di Ticino e Grigioni

Telegiornale 01.11.2023, 20:28

Le critiche all’ordinanza

I cantoni hanno la possibilità di evitare di fare danni “basando le loro decisioni sulla conoscenza della fauna selvatica, sulla legge e sulla volontà del Parlamento”, aggiungono BirdLife, Pro Natura, il WWF e il Gruppo Lupo Svizzero in un comunicato stampa.

Queste ONG sottolineano che l’ordinanza in questione è stata severamente criticata all’inizio di settembre dalla Conferenza dei Cantoni per le foreste, la fauna e il paesaggio. In particolare, i cantoni hanno criticato i valori soglia “del tutto arbitrari” che mirano a limitare il numero di branchi tollerati in Svizzera.

Gli ambienti forestali condividono questa opinione. “Questi valori soglia di dodici branchi possono essere definiti solo arbitrari e privi di fatti, anche dopo le spiegazioni del consigliere federale Rösti”, hanno aggiunto le ONG.

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Lupo ed emergenza climatica le priorità del WWF

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