Il mondo è in subbuglio, l’Europa allarmata e dal Consiglio federale, almeno negli scorsi giorni, si è sentito poco o nulla sulla posizione della Svizzera. Fino a ieri pomeriggio (venerdì) quando, davanti ai media, la presidente della Confederazione e ministra delle Finanze Karin Keller-Sutter ha fornito una lettura degli avvenimenti e indicato quali sono i principi della politica estera svizzera in questo periodo di profondi cambiamenti.
“Alzare la voce, non aumenta la qualità della politica estera”. È la frase più decisa di Karin Keller-Sutter, detta volutamente con toni pacati. Non è chiaro se sia una frecciatina al presidente degli Stati Uniti o una spiegazione per il silenzio degli scorsi giorni del Consiglio federale. Forse tutte due le cose.
“Il Governo svizzero ha sentito i nuovi toni e gli annunci da Washington, ma non è un motivo per cambiare la politica estera. Restano validi valori come il diritto internazionale, i diritti umani, la democrazia e la libertà di commercio.” ha ricordato la ministra delle Finanze. È quindi un “no alla guerra dei dazi”. Sull’Ucraina la Confederazione ribadisce la condanna all’aggressione russa e l’impegno per una pace giusta e duratura. “Una pace che non vada a scapito dell’Ucraina, che rispetti il diritto internazionale e che sia duratura” ha ancora detto Keller-Sutter.
Notiziario 08.00 dell’8.03.2025 Il servizio da Berna di Alan Crameri
RSI Info 08.03.2025, 08:02
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