Si celebrano lunedì 70 anni dalla firma delle Convenzioni di Ginevra, la cui attuazione è disciplinata dal Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR). Sottoscritte da 196 Stati nel 1949, costituiscono la base del diritto internazionale umanitario e proteggono i prigionieri e la popolazione civile in caso di guerra.
Il presidente del CICR Peter Maurer sostiene che oggi le convenzioni sono ancora più importanti. Il comitato valuta costantemente l'adeguatezza tenendo conto delle nuove tecnologie e del fatto che i conflitti tra le nazioni non sono più combattuti solo sulla terraferma, in mare o nell'aria, ma anche in guerre cibernetiche. Il Dipartimento degli Affari esteri sostiene che la Svizzera ha beneficiato delle Convenzioni, infatti, la buona reputazione internazionale del Paese "è legata in particolare alla sua tradizione umanitaria".
Andrea Bianchi, professore di diritto internazionale dell'Università Cattolica di Milano ai microfoni della RSI ha però confermato che "queste regole sono quasi sempre sistematicamente violate, ma molto spesso perché manca un sistema efficace di repressione delle violazioni". "Il problema - ha spiegato - è che qualcuna di queste disposizioni è invecchiata, perché il modo in cui si fa la guerra oggi è un po' diverso da quello dopo la seconda guerra mondiale". E quindi è necessario "reinterpretare queste norme alla luce delle nuove esigenze dei conflitti moderni e contemporanei", ha concluso.
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