La prima corte di diritto pubblico del Tribunale federale (TF) ha respinto oggi, giovedì, i ricorsi presentati dalle Donne socialiste e dai Verdi contro la votazione popolare che, nel settembre del 2022, introdusse, ma sulla scorta di cifre errate, l’innalzamento a 65 anni dell’età di pensionamento per le donne.
L’esito dell’udienza pubblica a Losanna era particolarmente atteso per la rilevanza della posta in gioco: un accoglimento dei ricorsi avrebbe infatti determinato un ritorno alle urne, sancendo così per la Svizzera una prima storica.
Le cose sono però andate diversamente e, a delineare il “no”, sono state le argomentazioni illustrate dai magistrati nel dibattimento. Il giudice François Chaix, di orientamento contrario ai ricorsi, ha sostenuto che l’errore citato dai ricorrenti non era così grave da motivare un annullamento del voto. Per parte sua il giudice Stephan Haag ha perorato la tesi dell’irricevibilità dei ricorsi, sottolineando che il Governo non era a conoscenza dell’errore e che questo è stato riconosciuto solo dopo il voto.
In margine all’udienza pubblica, quasi 200 persone si sono radunate con degli striscioni all’esterno del TF, dando vita ad una manifestazione per denunciare il voto inficiato da informazioni errate.
I ricorsi avevano preso le mosse dalle cifre, rivelatesi sbagliate, sulle prospettive finanziarie per l’AVS. Le proiezioni in questione, come è emerso lo scorso agosto, si basavano infatti su alcune errate formule di calcolo: ne risultava una sovrastima delle uscite per 2 miliardi e mezzo di franchi.
La successiva correzione ha così evidenziato che l’AVS si trova in condizioni migliori rispetto a quanto, nel 2022, veniva esposto nella documentazione ufficiale in vista del voto. Da rilevare che la riforma AVS21 venne accolta di strettissima misura, con appena il 50,5% di voti a sostegno.
Riforma AVS, votazione da rifare?
Telegiornale 12.12.2024, 12:30