Una donna di 36 anni è stata condannata oggi, giovedì, a 12 mesi di carcere con la sospensione condizionale dal Tribunale correzionale di Yverdon-les-Bains (VD). Lanciandosi volontariamente e a più riprese contro lo spigolo di un tavolo, in gennaio aveva causato il decesso del bambino che portava in grembo da otto mesi.
Secondo i giudici, la donna è "pesante", in quanto ha agito con "freddezza ed egoismo" e non ha dimostrato alcun rimorso. Il Ministero pubblico aveva chiesto 20 mesi di carcere sospesi.
Madre di due bambini, di cui uno è stato abbandonato, la donna non aveva optato per l'aborto entro il termine legale di 12 settimane benché non volesse un altro figlio. Durante l'inchiesta e nel corso dell'udienza, l'imputata ha dichiarato di non aver voluto la morte del feto, ma provocare il parto per in seguito affidare il neonato ad uno sportello per bebè. Già nelle settimane precedenti si era colpita a più riprese il ventre e durante la gravidanza, inoltre, la donna ha fumato e bevuto regolarmente, nonché consumato almeno a cinque riprese della cocaina, perché voleva "continuare la sua vita". Meno di un mese dopo il dramma è partita in viaggio, pianificato da tempo, con il compagno e il loro figlio.
pon/ATS