I cantoni vogliono sostenere le persone adottate illegalmente nella ricerca delle loro origini e hanno deciso di creare una piattaforma comune che consenta scambi regolari tra loro. Lo ha reso noto venerdì la Conferenza svizzera delle direttrici e dei direttori cantonali delle opere sociali.
Molte adozioni avvenute in Sri Lanka e in altri Paesi tra il 1970 e il 1990 sono state segnate da irregolarità. In febbraio, diversi cantoni si sono riuniti per discutere come organizzare e consentire a queste persone la ricerca delle loro origini. Si tratta di un compito che rientra nelle loro competenze, spiega la conferenza nella nota.
Nel corso di una riunione strategica tenutasi venerdì a Berna, quattordici di essi hanno quindi deciso di creare una struttura ad hoc per la cooperazione amministrativa e politica tra di loro sulla questione delle adozioni.
Questa piattaforma, che sarà aperta agli altri cantoni, servirà da forum di scambio e consultazione e consentirà di intraprendere azioni coordinate. Le mancanze delle autorità del passato si ripercuotono ancora sulla vita delle persone adottate all’epoca che si trovano ad affrontare una serie di ostacoli nella ricerca delle proprie origini; i Cantoni stanno cercando soluzioni per fornire loro un sostegno migliore, sottolinea la Conferenza.
Il capo del Dipartimento di giustizia e polizia Beat Jans ha accolto con favore l’iniziativa, che in futuro sarà a disposizione anche della Confederazione come punto di contatto diretto, e assicura ai Cantoni che Berna farà tutto il possibile per sostenerli nel loro lavoro.