Si andrà verosimilmente a votare sul controprogetto indiretto all'iniziativa per i ghiacciai. Alcuni parlamentari UDC prospettano l'ipotesi di lanciare un referendum contro le modifiche di legge decise giovedì dal Consiglio degli Stati. L'iniziativa stessa, da parte sua, potrebbe essere ritirata alla fine della sessione delle Camere federali.
Michael Graber, consigliere nazionale UDC, storce infatti il naso di fronte al controprogetto indiretto all'iniziativa per i ghiacciai, adottato ieri dal Consiglio degli Stati. "Già lunedì sera ho presentato una richiesta alla direzione del partito, in nome della delegazione della commissione dell'ambiente dell'UDC, dicendo che dovremmo assolutamente lanciare un referendum. Richiesta che porterò martedì davanti al gruppo parlamentare", ha detto ai microfoni dei colleghi di SRF.
Da un punto di vista formale, spetterebbe poi al comitato direttivo del partito esprimersi.
"Combattiamo energicamente questo controprogetto, la neutralità climatica entro il 2050 arriva al momento sbagliato. Oggi conosciamo già una situazione di penuria di energia, che con questo progetto accentueremmo ulteriormente. Proseguendo nella fallita strategia energetica, inoltre, si darebbero i pieni poteri al Consiglio federale e non è affatto chiaro con quali misure va raggiunta la neutralità climatica. La fattura sarà poi un giorno molto, molto più cara, costerà centinaia di miliardi di franchi", dice Graber.
Dal canto suo, Michèle Andermatt, co-responsabile della campagna a favore dell'iniziativa per i ghiacciai, è soddisfatta di quanto emerso ieri dal Consiglio degli Stati. Camera che ha bocciato la proposta di dimezzare i fondi destinati al programma di sostituzione dei riscaldamenti, che rimangono quindi 200 milioni di franchi per un periodo di dieci anni. "Siamo molto contenti della decisione del Consiglio degli Stati, che ha seguito il Nazionale. Il comitato d'iniziativa aveva fatto un'offerta relativa al ritiro condizionato dell'iniziativa e ora manterrà questa linea".
Certo, lo spettro del referendum contro il controprogetto non fa certo la felicità di Andermatt. Ora bisogna dunque attendere martedì, quando le ultime divergenze saranno presumibilmente appianate in Consiglio nazionale. L'ufficializzazione del lancio del referendum da parte dell'UDC non dovrebbe poi farsi attendere molto.