Svizzera

Anche la cassa pensioni della Migros fa causa alla FINMA

L’entità ha perso ben 100 milioni di franchi con l’azzeramento delle obbligazioni del Credit Suisse, nell’ambito della fusione con UBS

  • 21 aprile 2023, 14:59
  • 6 settembre 2023, 12:14
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Di: ATS/Red.MM

Anche la cassa pensioni della Migros figura tra chi sta trascinando la FINMA in tribunale, dopo che l’autorità svizzera di vigilanza finanziaria ha deciso l’azzeramento delle obbligazioni AT1 del Credit Suisse, nell’ambito dell’acquisizione della banca da parte di UBS.

La cassa pensioni ha infatti perso ben 100 milioni di franchi sui titoli in questione; fa ora parte di un gruppo di creditori rappresentati da Quinn Emanuel Urquhart & Sullivan, studio legale californiano che impiega 800 avvocati in tutto il mondo. Da solo questo ufficio tutela gli interessi di detentori di obbligazioni CS AT1 per 4,5 miliardi di franchi: oltre un quarto, quindi, della somma complessiva dei circa 16 miliardi di franchi cancellati su ordine della FINMA, nell’ambito del processo di acquisizione orchestrato dal Consiglio federale.

Obbligazioni CS, denunce già avviate

Telegiornale 16.04.2023, 20:00

Stando allo studio legale, la decisione della FINMA – impugnata presso il Tribunale amministrativo federale (TAF) di San Gallo – non è legittima, poiché viola i principi costituzionali di parità di trattamento, buona fede e proporzionalità. I ricorrenti chiedono che la decisione di cancellare le loro obbligazioni sia annullata. In alternativa viene preteso un risarcimento per esproprio: questo perché a loro avviso l'ordine della FINMA è contrario anche al diritto di proprietà.

Nell’ambito del processo di acquisizione, resosi necessario – secondo il Governo – poiché un fallimento di Credit Suisse, considerata banca di importanza sistemica, avrebbe avuto conseguenze catastrofiche, il Consiglio federale ha ricorso al “diritto di necessità”, che ha permesso di agire rapidamente e con poteri allargati.

Manca una firma?

Nel frattempo, oggi a far discutere è anche una notizia della radio SRF, secondo la quale non esisterebbe un accordo scritto, firmato da entrambe le parti, concernente la garanzia di 9 miliardi concessa dalla Confederazione a UBS nell'ambito della prevista acquisizione di Credit Suisse. Ci sarebbe solo la firma della consigliera federale Karin Keller-Sutter (che ha agito su mandato dell'intero governo) nel contratto di garanzia di 100 miliardi nei confronti della Banca nazionale svizzera (BNS). Per i 9 miliardi varrebbero solo intese orali, che fanno parte dell'accordo complessivo, ha riferito il DFF a SRF. Come si ricorderà però il Parlamento ha respinto i relativi crediti di impegno per complessivi 109 miliardi, cosa che potrebbe far nascere una domanda: può il Governo argomentare che il no delle Camere federali sia solo simbolico, considerato che per 9 miliardi non ci sarebbe un contratto scritto?

RG 12.30 del 21.04.2023 Denuncia alla FINMA

RSI Svizzera 21.04.2023, 14:50

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