"Prendiamo atto" e ne terremo conto in futuro. È questa in estrema sintesi la posizione espressa oggi dal Consiglio federale sulla bocciatura al Nazionale delle garanzie necessarie alla integrazione di Credit Suisse in UBS.
Il Governo ha ribadito nella sua presa di posizione che la decisione della Camera bassa non ha in ogni caso alcun effetto sugli impegni vincolanti assunti dalla Confederazione.
Nel corso della seduta straordinaria delle Camere, che ha avuto luogo dall'11 al 12 aprile, gli Stati hanno approvato i decreti federali concernenti i due crediti d'impegno - 100 miliardi di franchi erogati dalla Banca nazionale svizzera (BNS) al CS sotto forma di prestito coperto da garanzia federale nonché una garanzia di 9 miliardi della Confederazione a UBS per ridurre i rischi derivanti dall'acquisizione di alcune attività potenzialmente in perdita - mentre il Nazionale li ha respinti.
Sessione straordinaria
Telegiornale 12.04.2023, 12:30
Il Consiglio federale ribadisce che, date le circostanze straordinarie e l'estrema urgenza, era necessario agire immediatamente per impedire una crisi finanziaria e conseguenti gravi danni all'economia svizzera. Nelle future decisioni terrà conto della posizione espressa dal Nazionale.
La legislazione del diritto d'urgenza verrà valutata
Per quanto riguarda il ricorso al diritto di necessità, il Governo valuterà se la situazione giuridica attuale permette di coinvolgere adeguatamente il Parlamento nell'ambito di decisioni urgenti in ambito finanziario o se sono possibili adeguamenti che non limitino la capacità di agire dello Stato in situazioni di crisi.
Notiziario 15.00 del 19.04.2023
Notiziario 19.04.2023, 15:08
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