Le preoccupazioni dei parlamentari sono molte: immigrazione, esportazione d’armi, discriminazioni, fiscalità, ecc. Eppure, prima o poi tutti sembrano cedere alla tentazione di occuparsi di una categoria particolare: gli animali. E così sotto la cupola di Palazzo federale si potrebbero accumulare tante specie, un po’come l’arca di Noè. O la classica vecchia fattoria.
La RSI ha fatto una ricerca negli archivi, e – in questa particolare retrospettiva politica di fine anno – presenta un elenco non esaustivo relativo ai deputati della Svizzera italiana.
L’ultimo arrivato è lo smergo maggiore. “Questa specie di uccello piscivoro”, scrive il consigliere agli stati ticinese Fabio Regazzi in un’iniziativa parlamentare, “si nutre esclusivamente di pesci e in quantità abbondanti, minacciando la conservazione della diversità delle specie ittiche”. Lo smergo dev’essere quindi tolto dalle specie protette, e diventare specie cacciabile... Regazzi, abbandonata la presidenza della federazione ticinese dei cacciatori, ammicca ora ai pescatori.
La consigliera nazionale grigionese Anna Giacometti invece ha studiato il comportamento di gruppo degli equidi, che – scrive in una mozione – devono avere un contatto visivo, acustico e olfattivo con un altro equide. E specifica: l’asino (Equus asinus) appartiene a una specie diversa da quella del cavallo (Equus caballus). Gli asini, per esempio, sono molto sensibili al freddo e all’umidità poiché, a differenza dei cavalli, il loro mantello non è idrorepellente. Ha ottenuto quindi un adeguamento dell’ordinanza sulla protezione degli animali, che da quest’anno tiene conto separatamente delle esigenze di asini, muli e bardotti. Per chi non lo sapesse: il mulo è un incrocio tra il maschio dell’asino e la femmina del cavallo, mentre il bardotto è un incrocio tra la femmina dell’asino e un cavallo stallone.
La svolta animalista di Farinelli...
L’abbiamo capito, il rapporto tra politici e animali è una relazione di amore e odio. Esemplare in questo caso Piero Marchesi, che vuole una legge federale per proibire le razze di cani pericolosi, lui che già ha interpellato il governo sulle misure per evitare la sparizione della razza equina svizzera Franches-Montagnes.
E non abbiamo ancora parlato di lupi, l’animale prediletto dai politici svizzeri, già definiti da Marco Chiesa l’incubo degli allevatori di montagna. La notizia è che anche Alex Farinelli - dopo essersi distratto per anni con temi finanziari, fiscali e tecnici – nel 2024 ha avuto un guizzo e ha depositato un postulato sul grande predatore. Ovviamente la questione è finanziaria: chiede al Consiglio federale di presentare un rapporto che quantifichi la spesa totale della strategia nazionale per la gestione del lupo... inclusa una valutazione su alternative per ottimizzare i costi. Nota a piè di pagina: da quest’anno Alex Farinelli è presidente della Società ticinese di economia alpestre.
Nella vecchia fattoria sotto il cupolone federale troviamo anche le chiocciole. Bruno Storni ha costretto il Consiglio federale a considerare come attività agricola l’elicicoltura: questo il nome dell’allevamento di chiocciole ora diventate a pieno titolo “animali da reddito”. Storni depositò la mozione nel 2021, nel 2024 l’approvazione... ma come noto, chi va piano...
... la sorpresa su Greta Gysin
E il consiglio lo ascolti bene Lorenzo Quadri. Anche lui dovrà lottare contro il parere del governo per introdurre nella legge il divieto di soppressione degli animali da compagnia sani. Motivazione: capita purtroppo che dei proprietari con pochi scrupoli scelgano l’eutanasia per sbarazzarsi di animali diventati scomodi.
La grande sorpresa, dopo lo studio degli archivi, è che c’è qualcuno che da anni è a Palazzo federale, e non s’è ancora occupato di animali. È Greta Gysin, la prima e unica deputata federale dei Verdi nella storia ticinese. Quasi un paradosso, che le abbiamo fatto notare. E lei risponde: “Non mi sono mai occupata di animali perché nel mio partito ci sono colleghi molto più esperti su questo tema. D’altronde più che una singola specie servirebbe un concetto generale per preservare la biodiversità”. Anche Gysin però ha un animale preferito: il rondone.
I nuovi arrivati sulla buona strada
Restano gli ultimi tre esponenti della Svizzera italiana, arrivati a Berna da solo un anno. Non si sono ancora occupati di animali, ma si stanno avvicinando a piccoli passi. Paolo Pamini, giardiniere per hobby, ha chiesto eccezioni al divieto del lauroceraso, pianta invasiva ma sempreverde delle siepi che impediscono sguardi indiscreti nei salotti delle villette. Simone Gianini, ambientalista della prima ora, chiede meno PFAS sui cantieri. Giorgio Fonio, filosofo, vorrebbe istituire una “giornata nazionale per la vita”, per riflessioni profonde sull’esistenza umana, in fondo anche questa è una specie animale.
Anche gli ultimi arrivati a Palazzo federale sono quindi sulla buona strada per diventare veri animali politici.